Marco Guenzi
Marco Guenzi nasce nel 1969 a Milano, dove vive e lavora come docente presso l'Università IULM. Svolge anche le attività di web designer e ricercatore di economia dell'arte (è curatore di una rubrica sulla rivista on-line Econommia e Diritto).
Laureato in Economia presso l'Università Bocconi di Milano, dopo un'esperienza lavorativa pluriennale all'estero, nel 2001 inizia a dedicarsi alla sperimentazione artistica sotto la guida di Silvia Ortelli, arte-terapeuta di orientamento antroposofico. Negli anni successivi frequenta corsi di disegno presso l'Accademia S. Luca di Milano e di scultura con l'artista Renzo Rastrelli. All'esperienza artistica accosta in questi anni quelle del teatro, del mimo e della danza. Dal 2007 al 2009 frequenta il biennio di perfezionamento in Terapeutica artistica presso l'Accademia di belle arti di Brera di Milano.
L'artista è interessato alle tematiche dell'autoritratto, dell'indagine delle espressioni volto, delle maschere, dell'ombra, dello specchio e del doppio. Nei suoi primi lavori invece si è incentrato sul tema del delirio e dell'espressione delle emozioni per mezzo del puro colore. Attualmente sta lavorando su un progetto fotografico sulle figure femminili nella mitologia greca.
Main Exhibitions and Performances
2013
Ex Spazio Finarte, Milano
"Di volto in volto" (Mostra Personale)
A cura di Valentina Laneve
2011
Palazzo della Triennale, Milano
"Polìtes o Idiòtes" (Performance)
1a Rassegna Ex-Polis
Patrocinio Università IULM e Triennale di Milano
Fabbrica del Vapore, Milano
"La forma della Relazione" (Mostra collettiva)
2008
Biblioteca Civica Tartarotti c/o Polo Museale del MART, Rovereto
"Sogno o Realtà" (Mostra personale) a cura di F. Guerisoli
Patrocinio Provincia di Milano e Comune di Rovereto
Teatro della Contraddizione, Milano
"Medusa", a cura di Nicoletta Braga (Performance di gruppo)
Rassegna "Transiti-confini contemporanei" della XI Biennale di Architettura di Venezia
Accademia di Brera, Milano
"Psychodrama" (Perfomance)
Anartist contro Artistar
Sfortunatamente le opportunità per gli artisti giovani e sconosciuti di avere qualche considerazione nel mondo dell'arte sono ridotte al lumicino: a meno che si soddisfino le logiche del sistema dell'arte. Allo stato attuale il sistema dell'arte non si basa tanto sul valore culturale dei suoi rappresentanti, ma invece sulla capacità degli individui che ne fanno parte di produrre artisti come marchi da commercializzare. Gli artisti che rifiutano di figurare come prodotti da vendere sul mercato troveranno difficoltà a partecipare a mostre nelle maggiori istituzioni o ad essere parte di collezioni importanti. Tutto ciò a causa di una intreccio di interessi tra chi commercia l'arte e chi ne dovrebbe sostenere il valore culturale.
Noi vogliamo rompere questo muro che impedisce agli artisti di comunicare direttamente con il pubblico; e noi vogliamo da esso ricevere un feed-back genuino, basato sull'impatto emozionale delle nostri lavori, e non sulle artificiose teorie e sulle strategie di marketing di un ristretto gruppo di persone influenti che controllano il mondo dell'arte.
Anartist contro Artistar (Continua..)
Fortunatamente ora c'è Internet, e noi abbiamo così l'opportunità di occupare in maniera virtuale, senza commettere alcun reato, uno spazio inutilizzato come quello qui rappresentato, così da far conoscere il nostro lavoro a coloro che vorranno avere un approccio diretto all'arte e che decideranno di sostenere attraverso la Rete i lavori di chi coloro che sono degni di considerazione.
Se interessati potete meglio leggere (e scaricare) il mio articolo sul mercato e il sistema dell'arte, che mette in luce inefficienze e possibili soluzioni da intraprendere. -->
Anartists against Artistars
Unfortunatly there is little opportunity for young, unknown artists to be considered in the art world, unless following the logics of the art system. The art system is preminently not based on the cultural value of its partecipants, but instead on the capacity of individuals to produce artists as brands to sell on the market. Artist who are not interested to figure as products to be marketed will hardly have the opportunity to exhibit in a major institution or be part of an important museal collection. This because of a communance of interests between dealers and those who should sustain the cultural value of art.
We want to break this wall that prevents artists from directly communicate to their public; and we want to receive a genuine feed-back from it, based on the emotional impact of artistic works, and not on the artful theries and the marketing strategies of a restricted group of influencial people who control the art world.
Luckily now there is the Internet, and we have the opportunity to virtually squat, without committing any crime, an unused space as the one represented in this site, in order to let our work, good or bad, be known to those who want to have a direct approach to art and who will substain through the Net the work of those who they will deem worthy of being considered.